Il Tavolo di Cura: un approccio multistakeholder al welfare territoriale

Il Tavolo di Cura: un approccio multistakeholder al welfare territoriale

I profondi mutamenti in atto nella nostra società e il conseguente insorgere di nuovi bisogni rivelano l’inefficienza dell’attuale modello di welfare e ci interrogano sulle possibili strade da percorrere per superare i rigidi meccanismi dell’offerta standardizzata e le logiche di assistenzialismo attualmente previste. Da questi presupposti nel novembre del 2019 a Chieri nasce il Tavolo di Cura. Avviato nell’ambito del progetto NET – Care, il Tavolo ha due obiettivi fondamentali: supportare 5 nuclei familiari a rischio fragilità attraverso una diretta attivazione delle risorse dei beneficiari e sperimentare un nuovo approccio per il supporto alla fragilità che attivi la comunità mediante un confronto tra enti pubblici, privato sociale e territorio. Al Tavolo di Cura di Chieri partecipano: il gruppo EDU-Care che coordina il progetto ed è presidio educativo, il Consorzio dei Servizi Sociali del Chierese che individua, accompagna e presidia i beneficiari, Exar Solutions che si occupa di inclusione lavorativa e alcuni rappresentanti del territorio.                                   On!-Trasformazioni Generative, in qualità di impresa sociale specializzata in progetti comunitari a valore condiviso nell’ottica della Generatività Sociale, ha in questi mesi organizzato e facilitato il tavolo, mettendo a sistema le competenze del suo team nella progettazione e gestione di luoghi di comunità e nell’innovazione sociale del welfare. Sulla base delle competenze a disposizione, il Tavolo offre ai beneficiari: sostegno all’abitare, accompagnamento educativo e al lavoro, risorse provenienti dall’associazionismo e dal territorio locale, accompagnamento degli assistenti sociali e supporto, non solo materiale, da parte di un’equipe multidisciplinare. Dopo l’avvio del tavolo i partecipanti hanno costruito un approccio condiviso, individuato i beneficiari e avviato i percorsi di cura. Sebbene il lavoro del tavolo si sia dovuto arrestare nel marzo 2020 a causa della pandemia, che ha posto il Terzo Settore di fronte a nuove sfide come la riorganizzazione e il ripensamento delle misure di contrasto e di sostegno comunitarie, i lavori sono presto ripresi in remoto per presidiare i percorsi già avviati.

Il senso e gli esiti della sperimentazione

Il senso del Tavolo di cura è insito nell’approccio multi-stakeholder, unica risposta possibile a quella costellazione di bisogni che connota i nuclei a rischio fragilità e a cui i tradizionali sostegni economico-educativi non riescono a rispondere. Si tratta di un’esperienza sperimentale che intende generare valore in quelle che oggi possiamo definire “le aree grigie del welfare” creando un dispositivo strutturato per confronto multistakeholder, generando consapevolezza e azione sui nuclei a rischio povertà assoluta, scegliendo il percorso della prevenzione in luogo della cura, e infine sviluppando una metodologia d’intervento che prende le mosse da un’analisi dei bisogni e sulla base di questi sviluppi soluzione concrete. L’esperienza del Tavolo ha comprovato l’esigenza di un’alleanza comunitaria che riunisca non solo pubblico e privato sociale, ma anche le imprese, chiamate oggi a definire un purpose, che guidi la loro azione, e generare shared value per la comunità in cui operano. Si conferma inoltre fondamentale per il Terzo Settore riservarsi dei momenti di riflessione condivisa che interrompano l’operatività quotidiana per rifocalizzare il senso della loro azione e non perdere il contatto con una realtà che muta rapidamente. Infine l’esperienza sperimentale del Tavolo di Cura dimostra che il soddisfacimento dei beni primari non è sufficiente per superare le condizioni di fragilità: è invece necessario operare su più fronti per contrastare la marginalità sociale, aumentando il numero dei soggetti coinvolti e attivando le risorse dei beneficiari stessi, sostenendole e incrementandole. Per farlo occorrono team multidisciplinari e in dialogo tra loro, affinché mediante il confronto il gruppo potenzi la sua capacità di risolvere le criticità e sia capace di offrire un sostegno su più fronti.

Gli aspetti generativi

Il Tavolo di Cura intende modificare le tradizionali logiche insite nelle azioni di supporto alla fragilità (sociale, economica, culturale…) attraverso dei percorsi di capacitazione, ovvero attivando le risorse dei beneficiari e creando le condizioni per la crescita e lo sviluppo del loro potenziale e di quello della comunità in cui vivono. Altra parola chiave di questo percorso è infatti la relazionalità, ovvero la capacità di promuovere legami di reciprocità e alleanze durevoli riunendo gli attori territoriali intorno ad un tavolo in cui non esiste un’unica soluzione ma è premiante lo sforzo volto ad individuare risposte collettive. In questo percorso il ruolo di On! è stato quello di accompagnare la nascita e lo sviluppo del tavolo e indicare una strada possibile per innovare le strategie di welfare locale: quella della Generatività. Adesso è tempo di lasciare andare, affinché le idee e le proposte nate in quel Tavolo possano germogliare, dando vita a nuove iniziative di attivazione comunitaria.